Stava trasportando un anziano in arresto cardiaco quando ha accusato un malore, ma ha avuto la prontezza di fermare l’ambulanza a lato della carreggiata ed evitare il peggio. L’ottantacinquenne che si trovava a bordo - insieme al medico ed all’infermiera, compagna dell’autista - è deceduto prima di arrivare in pronto soccorso. Mentre il conducente dell’ambulanza è stato ricoverato in rianimazione.
LA RICOSTRUZIONE
Dramma ieri mattina, intorno a mezzogiorno, in via San Marciano, lungo la rampa di accesso all’ospedale “Santissima Trinità” di Sora.
Alla guida dell’ambulanza c’era R.B., 55 anni, di Sora. Ad un certo punto, mentre stava imboccando la salita che conduce al Pronto soccorso, l’infermiera ed il medico hanno sentito un urto. Il mezzo del 118 si è fermato di colpo, appoggiandosi contro il muro laterale. Capendo che qualcosa di grave era accaduto l’infermiera si è precipitata nella parte anteriore ed è stato in quel momento che si è accorta che il suo compagno non stava bene. Contemporaneamente il medico continuava a ventilare l’anziano già in fin di vita. Sono stati secondi interminabili di apprensione. Nonostante la gravità della situazione e lo stato di agitazione generale, medico e infermiera hanno richiesto l’intervento dei colleghi che sono arrivati in pochissimi istanti sul posto trasportando sia l’autista che l’anziano al vicino pronto soccorso. Quest’ultimo era già deceduto mentre l’autista, in gravi condizioni, è stato portato in rianimazione. Probabilmente era stato colto da un ictus.
I COLLEGHI
La notizia si è diffusa rapidamente tra le corsie dei reparti dell’ospedale, fra i colleghi del cinquantacinquenne suscitando una grande preoccupazione: «Siamo senza parole, un uomo che è sempre stato bene di salute, uno sportivo, camperista, motociclista amante delle passeggiate all’aria aperta, una persona sempre controllata anche in ragione del suo lavoro. Speriamo che si riprenda al più presto», ha detto un collega ieri pomeriggio.
I controlli sanitari sul personale in forza al 118, necessari per attestarne l’idoneità psicofisica necessaria allo svolgimento delle proprie attività, sono regolari e periodici. «Ha dimostrato di avere un grande senso di responsabilità ed una prontezza fuori dal comune effettuando una manovra per evitare l’incidente e soprattutto mettendo tutta l’unità mobile di soccorso in sicurezza - ha detto un altro collega che aggiunge -: Nella drammaticità del momento comunque ha saputo gestire la situazione. Non voglio immaginare cosa sarebbe potuto succedere se una cosa simile fosse avvenuta sulla superstrada o in mezzo al traffico cittadino».
LA COMPAGNA
Il caso ha voluto che in un momento così drammatico la prima ad accorrere fosse proprio la sua compagna, che non si è fatta prendere dal panico ma che anzi è stata provvidenziale nel primo soccorso in attesa che arrivassero i colleghi. Le condizioni dell’uomo restano serie e non si esclude che possa essere trasferito in un altro ospedale. Tantissimi i messaggi di vicinanza ed affetto nei suoi confronti sui social network dove l’augurio di tutti è che possa riprendersi al più presto e dove in tanti hanno espresso parole di elogio per la gestione della situazione. Resta comunque il dispiacere ed il dolore per il decesso dell’anziano per il quale i tentativi di rianimarlo e strapparlo alla morte, andati avanti ininterrottamente fino alla fine, sono valsi a poco.